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ENRICO CARUSO - BIOGRAFIA


« La vita mi procura molte sofferenze. Quelli che non hanno mai provato niente, non possono cantare. »(Enrico Caruso)
Primo di quattro figli Enrico Caruso nasce a Napoli il 25 febbraio 1873 nel quartiere di San Carlo all'Arena da Marcellino e Anna Baldini la quale prima di lui aveva avuto 17 figli, tutti morti. Studia canto con i maestri Schirardi e De Lutio. Comincia a cantare nel coro della chiesa ma la sua fortuna comincia quando il baritono Eduardo Missino lo presenta al maestro Guglielmo Vergine, il quale lo mette sotto contratto per cinque anni. Congedato alle armi debutta nel 1894 con una parte ne “L'amico Francesco” di Domenico Morelli.
Si esibisce nei teatri a Caserta, Napoli e Salerno dove conosce il direttore d'orchestra Vincenzo Lombardi che gli propone di cantare a Livorno per la stagione estiva. Qui Enrico incontra il soprano Ada Botti Giachetti dalla cui relazione nasceranno due figli: Rodolfo ed Enrico junior. La Giachetti lo lascerà per fuggire con il loro autista.
Nel 1898 Caruso prende il  ruolo di Loris in Fedora di Umberto Giordano al Teatro Lirico di Milano e poi tournée in Russia, in Spagna, in Italia,  al Covent Garden di Londra dove interpreta il Rigoletto di Giuseppe Verdi e ancora l’anno dopo nella La Bohème di Giacomo Puccini.
Sempre nel 1899 al Teatro Costanzi di Roma interpreta Osaka nella ripresa di Iris di Pietro Mascagni, Enzo nella ripresa di La Gioconda di Amilcare Ponchielli e con Faust in Mefistofele. 
Nel dicembre 1900 Caruso canta nuovamente alla Scala nella ripresa di La Bohème diretta da Arturo Toscanini e, nel 1901 al Teatro San Carlo di Napoli dove si dice che durante l'interpretazione de L'elisir d'amore la sua voce non abbia reso al meglio e quindi criticato dai suoi concittadini.
Da questa amara delusione, la decisione di non cantare mai più nella sua città.
Grandissimo il successo invece negli Stati Uniti e in Sud America.
Nello stesso anno alla Scala di Milano in Le maschere di Pietro Mascagni diretto da Arturo Toscanini  e il duca di Mantova al Teatro Comunale di Bologna nel Rigoletto di Verdi. 
Nel 1902, nella Sala Garnier del Casino di Montecarlo è Rodolphe nella prima rappresentazione de La vie de bohème di  Puccini. Ancora a Londra e Roma con  Rigoletto e al Teatro Lirico Internazionale di Milano in Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea.
Caruso è stato il primo cantante a incidere dischi. 
A Milano, incide dieci dischi con arie d'opera per conto della casa discografica inglese Gramophone & Typewriter Company. E’ stato il primo artista della storia a vendere più di un milione di dischi. 
Nel 1903 al Metropolitan di New York, con  Rigoletto il pubblico gli chiede il bis di 
“La Donna è mobile”. Diventa l'idolo dei melomani dell'epoca interpretando Radamès in Aida, Cavaradossi in Tosca, Rodolfo ne La bohème, Canio in Pagliacci, Alfredo ne La traviata, Edgardo ne Lucia di Lammermoor e Nemorino ne L'elisir d'amore.
Caruso fa produrre una medaglia in oro col suo profilo come ricordo delle sue recite da regalare ai fan più affezionati. Ingaggi esorbitanti ma anche esibizioni gratis per gli emigranti.
Il suo successo desta gelosia e invidia a tal punto di farlo accusare e condannare per molestie sessuali verso una giovane sconosciuta e per un bacio scambiato in scena con la famosa soubrette Lina Cavalieri, ritenuta da molti la donna più bella del mondo.
Nel 1904 a Montecarlo col Rigoletto, a Parigi con Lina Cavalieri ancora al Metropolitan in Enzo ne La Gioconda; Gennaro nella Lucrezia Borgia, Fernando ne La Favorita;. Elvino ne La sonnambula.
Ancora nel 1905 interpreta Raoul de Nangis ne Les Huguenots e Riccardo in Un ballo in maschera, Loris Ipanov a Parigi nella prima rappresentazione di Fedora di Umberto Giordano.
Nel 1906 Faust nell'opera omonima; Lionel in Martha, Don José in Carmen; il Conte Loris Ipanov in Fedora. 
Nel gennaio 1907 interpreta Maurice nella prima rappresentazione alla French Opera House di New Orleans di Adriana Lecouvreur, al Metropolitan, Vasco de Gama ne L'Africaine e Des Grieux in Manon Lescaut con Lina Cavalieri; Pinkerton in Madama Butterfly; Maurizio in Adriana Lecouvreur Osaka in Iris.
Nel 1908 interpreta Manrico ne Il trovatore e Turiddu in Cavalleria rusticana, diretto da Toscanini.
Nel 1909 Caruso incide una serie di ventidue canzoni napoletane tra cui Core 'ngrato, scritta da Riccardo Cordiferro e Salvatore Cardillo, ispirata alle sue vicende sentimentali dopo l'abbandono da parte della Giachetti. Nello stesso anno viene operato a Milano per una laringite ipertrofica, che almeno al  momento non compromette la sua carriera.
Nel 1910 è Federico in Germania diretto da Toscanini al Metropolitan; Faust e Otello di Gounod all’Opera di Parigi, Otello di Giuseppe Verdi, Rinaldo nella prima rappresentazione di Armide di  Gluck, Dick Johnson nella prima di La fanciulla del West di Giacomo Puccini.
Nel 1912 fu Gustaf III in Un ballo in maschera, e Mario Cavaradossi in Tosca.
Nel 1913, Des Grieux in Manon (Massenet) diretto da Toscanini. 
Nel 1914, Julien nell'opera omonima di  Charpentier e nel 1915 Samson in Samson et Dalila.
Nel 1915, interpreta Arturo Buklaw nella ripresa di Lucia di Lammermoor a Montecarlo, Canio nella ripresa di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. 
Nel 1916, Nadir in Les pêcheurs de perles al Metropolitan.
Nel 1918, Flammen in Lodoletta, Jean of Leyden ne Le prophète Avito ne L'amore dei tre re e Don Alvaro ne La forza del destino con Rosa Ponselle.
Sempre nel 1918 sposa la statunitense Dorothy Benjamin dalla quale ha una figlia, Gloria.
Nel 1919 al Metropolitan in un concerto dedicato ai suoi 25 anni di carriera impersonando Eléazar ne La Juive con la Ponselle.
Dopo una lunga tournée in Nordamerica, nel 1920, la salute del tenore inizia a peggiorare. 
Una forte emorragia alla gola il 24 dicembre e la sua ultima apparizione al Metropolitan con Eléazar ne La Juive: 

Complessivamente al Metropolitan, Caruso va in scena per oltre 800 rappresentazioni.
Diagnosticata una pleurite infetta, viene operato al polmone sinistro, e  trascorre la convalescenza a Sorrento. Diretto a Roma per un nuovo intervento chirurgico, muore il 2 agosto 1921 in una stanza dell'albergo Vesuvio a Napoli all'età di 48 anni.
È sepolto a Napoli, in una cappella privata nel cimitero di Santa Maria del Pianto in via Nuova del Campo (Doganella), a pochi metri dalla tomba di Antonio de Curtis in arte Totò.
Caruso interpretò due film come protagonista: My cousin e The splendid romance.
Caruso, arrivò a sviluppare una personale tecnica vocale in cui l'intero torace, a un tempo mantice e organo, vibrava amplificando magnificamente i suoni tale da correggere tutti i principali difetti utilizzando il naturale colore scuro della voce come un elemento di virile seduzione entrando quindi nelle grazie di Puccini che scrisse per lui La fanciulla del West.
Dopo l'operazione per eliminare dei noduli alle corde vocali subita nel 1909 la sua voce, come ben testimoniato dai dischi, divenne ancora più brunita, talune agilità gli furono precluse e sempre più faticoso divenne l'uso della mezzavoce. Ciò non di meno Caruso rimase un interprete inarrivabile per impeto e passionalità e, almeno fino al "si" acuto, in grado di afferrare di slancio acuti tonanti che mandavano in visibilio il pubblico e risuonano anche nelle numerose incisioni di canzoni napoletane. Si racconta che, durante un'opera, fece un acuto tale da far tremare il lampadario del teatro.